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martedì 23 giugno 2009

COMUNICATO DI MANUSARDI


Carissimo camerata Roberto,

in merito alla tua email del 19 giugno 2009 dal titolo: Il futuro della Destra nel PdL, dove Tu affermi :



“Ma il mio fraterno appello politico và ben oltre gli attuali confini del PDL e si rivolge, a destra, anche a coloro che, fino ad ora, hanno cercato impossibili strade alternative: On. Alberto Arrighi, Francesco Cappuccio, Lino Guaglianone, Renato Manusardi, Umberto Massimino, Roberto Perticone ed Alessandro Romei Longhena.”,



non vedo perché la mia persona e quella di Lino Guaglianone debbano essere associate alle altre in oggetto, le quali pur essendo forse rispettabili dal punto di vista umano non lo sono certo state da un punto di vista politico (tranne Romei Longhena) e nulla hanno eticamente a che fare con me e con Lino.



· La nascita de la DESTRA di Francesco Storace (la quale mi colse nell’area di simpatizzante dei cattolici padani della Lega Nord), oltre a vedermi tra i primi accorsi all’appello antifiniano del senatore di AN nel luglio 2007 e tra i fondatori della stessa formazione politica a Roma nel Novembre 2007, ebbe anche un mio contributo intellettuale attraverso un documento consegnato ai Congressisti stessi: http://www.ladestranews.it/archivio-inchieste/19.html , il cui link qui vi ricordo e che produsse una grande eco come supporto dottrinale (forse l’unico) al movimento stesso. Purtroppo la deriva Santanchè e le manovre subdole di Storace nei confronti del Direttivo la DESTRA di Milano capeggiato da Luciano Buonocore di cui ero responsabile del settore dottrina politica, al fine di esautorarci a favore della miliardaria De Albertis che l’aveva comprato a suon di euro, insieme allo spettacolo poco edificante di una campagna elettorale basata su un utopistico vetero-fascismo e sul non te la do rivolto a Berlusconi dalla Daniela nazional-mediatica, ha prodotto poi il fallimento politico che tutti conosciamo di tale speranza.



· Così decidemmo, noi milanesi insieme a Buonocore, di dar vita a Destra Libertaria, cercando di far transitare il più possibile i dispersi de la DESTRA e di AN all’interno del PdL. Anche in questo caso diedi il mio contributo dottrinale attraverso la stesura dei Princìpi Primi di tale movimento: http://www.destralibertaria.it/restyling/chisiamo.asp , inseriti poi nel Cap. 1 dello Statuto, insieme alla voce Federalismo organico, inserita nello stesso al Cap. 2 http://www.destralibertaria.it/restyling/statuto.asp .



· La mia propensione verso una politica intesa come impegno dottrinale e azione di piazza e non come amministrazione del bene comune, una volta esaurito il mio compito in Destra Libertaria, si è successivamente orientata (come anche in questi giorni per Biagio Cacciola Presidente di Destra Libertaria) verso il Centro Studi Politici e Internazionali PATRIA E LIBERTA’, guidato dall’ottimo camerata Fernando Crociani Baglioni, in cui ricopro la carica di Vicepresidente insieme a quella di Vicepresidente organizzativo coperta da te caro camerata Roberto Jonghi Lavarini, nonché verso un motivato ritorno nell’area di Tradizione dei cattolici padani.



Per concludere: non penso, dopo il mio ritorno in politica nel 2007, come Tu affermi, di avere quindi mai “cercato impossibili strade alternative”. Sono stato e rimango un coerente, con un passato politico di “rivoluzione” intesa quale tentativo giovanile di insorgere contro un anti-ordine ingiusto per abbatterlo, ma non certo un uomo della “Rivoluzione” con la erre maiuscola intesa come sovversione metafisica dell’ordine naturale-divino. So invece di essere sempre stato un uomo della Tradizione e della Anti-Rivoluzione, uno di quei tanti evoliani che, al dire di Alfredo Morganti, hanno trovato nel cattolicesimo cavalleresco e nella sua visione imperiale, il fine ultimo della propria maturazione umana e spirituale. In questo “senso” ho sempre cercato politicamente di percepire, nel magma sistemico della democrazia attuale, dove il seme e il deposito della Tradizione potessero attecchire, portando ad essa un contributo anche intellettuale, perché il futuro delle prossime generazioni possa essere una Europa dei Popoli e delle Nazioni, una Europa libera, una Europa cristiana.



Gott mit uns!

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