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mercoledì 21 gennaio 2009

COMUNICATO STAMPA PRESIDIO MILANO


29 gennaio 2009 alle 21.00 sarà inaugurata presso i locali di Presidio Milano la biblioteca “Nico Azzi” costituita dai libri che Nico ha deciso di lasciare in eredità alla nostra sezione. Tutti i Camerati sono invitati. Presidio Milano, Piazza Aspromonte 31.


La sera del 10 gennaio 2007 si spegneva a Milano, a seguito di un improvviso attacco cardiaco, il Camerata, l’amico Nico Azzi. Colmi del dolore causato da una perdita - senza falsa retorica - davvero incolmabile, vogliamo ricordarlo con le commosse parole della Comunità Militante Milanese. Non avremmo potuto scrivere parole migliori per rendere onore al Grande Uomo che la sorte ha voluto sottrarci troppo presto. Ciao Nico!


Ieri sera è morto Nico Azzi. Ieri sera è morto un guerriero, così come solo un uomo d’arme può morire… con un colpo inferto dal nemico o con un colpo inferto dalla sorte. Nico è morto in un attimo, come in battaglia dove la separazione tra la vita e la morte è questione d’un soffio… un attimo che si eterna nella memoria dei camerati, dei fratelli. La comunità militante milanese porta un lutto grave che pesa come un macigno, in questi tempi d’uomini piccoli, la scomparsa di un Uomo Grande sfiora la tragedia… assume il senso angoscioso della privazione, del “venir meno”, della sottrazione. Siamo, da ieri sera, tutti noi, più poveri. Nel ricordo di Nico, cercheremo però di fare di questo dolore un’ulteriore puntello della corazza e di divenire quindi, proporzionalmente, più forti. Nico era archetipo d’un tempo. Per molte generazioni un mito… mito che solo Nico non riconosceva e che, con la naturalezza di chi ha tanto vissuto, sapeva diminuire e sorriderci. Quel sorriso che assieme alla spada impugnata senza sosta, senza risparmio, sono il suo più grande insegnamento. Nico era un padre. Il dolore si amplifica cogliendoci nel pensiero della figlioletta di pochi anni. Figlia che per Nico era la gioia più grande… gioia che dava un senso di tenerezza ad una vita condotta con fiera ostinata durezza verso ogni nemico. Figlia che sentirà più intensamente di ogni altro l’assenza di Nico, per lei il più grande ed intimo compagno di gioco… il privilegio di un rapporto speciale e profondo… forte e lucente come il diamante. Nico era memoria. Memoria di urla e di grida in battaglia, memoria di sangue e trionfo e sconfitta… memoria di soldato politico! Parlare con Nico era imparare… più che leggere mille libri. Imparare della guerra e del dolore, della gioia e dell’amicizia… Nico conosceva il clamore della piazza ed il silenzio della cella… e lo insegnava… senza esaltazione… con la naturalezza di chi ha vissuto il proprio destino non nascondendosi, senza fuggirlo e contrastarlo, ma fondendosi ad esso. Nico era cattolico. Nico… insegnava e parlava di Dio… seguendo quel filo d’oro che si insinuava tra una bestemmia e l’altra, l’ascoltatore più attento poteva scorgere il disegno di fede che muoveva Nico, non fanatico o fondamentalista, ma sincero, autentico… naturale perché tramandatogli dai genitori e dalla comunità per la quale ha poi tanto combattuto e tanto vissuto. Nico era un luogo. In ogni città, la nostra gente ha luoghi “fondanti”, “originari”. Il ristorante di Nico, a Milano, è uno di questi luoghi… è uno di quei posti che prendono il sapore, il profumo ed il clima di casa… uno di quei luoghi in cui sai di poter andare, trovarti o perderti se credi, ma sempre al sicuro… sempre accolto da un sorriso, da un saluto, da una pacca sulla spalla. Il cuore pulsante di questa magia era Nico…
Nico, che il domani ci colga degni del tuo esempio. Nobis.
Comunità Militante Milanese

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