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venerdì 5 dicembre 2008

LEGA: STOP A NUOVE MOSCHEE, L'OPPOSIZIONE ATTACCA di Anna Laura Bussa

ROMA - Non si costruiscano più nuove moschee fino a quando non verrà approvata una legge che dia regole chiare e rigorose per la loro edificazione. La proposta del capogruppo della Lega alla Camera Roberto Cota, come reazione all'arresto dei due presunti terroristi islamici a Milano, viene considerata dal centrosinistra una "vera provocazione" e "l'espressione di una pseudo-cultura delirante". Unica eccezione: Paola Binetti, che arriva a considerarla anche "una buona soluzione", se la moratoria "viene intesa come momento di riflessione per decidere sul da farsi".

L'arresto dei due presunti terroristi islamici a Milano, insomma, innesca anche uno scontro politico. E la reazione della Lega è quella di presentare una mozione parlamentare anti-moschee e di chiedere l'immediata calendarizzazione della sua proposta di legge: quella firmata da Cota e Andrea Gibelli, che dà alle regioni tutto il potere di dire sì o no alla costruzione di questi nuovi edifici di culto e che prevede come ci debba essere un referendum tra i cittadini che abbia esito positivo prima del via libera ai lavori. Per il segretario del Prc Paolo Ferrero la proposta del Carroccio "é folle, illegale e disgustosa", mentre per il Pdci è davvero "intollerabile questo ennesimo tentativo della Lega di criminalizzare i cittadini islamici che vivono in Italia".

In realtà, osserva il vice capogruppo del Pd alla Camera Gianclaudio Bressa, la richiesta di moratoria "é prima di tutto incostituzionale" visto che la Costituzione garantisce la libertà di culto. E poi, aggiunge, è ora di "dire basta a questa pseudo-cultura delirante" che istiga solo all'odio. Altrettanto duri i commenti di altri due deputati del Pd: Roberto Zaccaria e di Sesa Amici che definiscono la proposta leghista "rozza e sommaria" che "manifesta l'ossessione dell'Islam" che ha il partito di Umberto Bossi. Ma anche il ministro dell'Interno Roberto Maroni dà manforte al collega di partito Cota: il Parlamento, risponde ai cronisti che lo intercettano a Montecitorio, farà tutte le valutazioni del caso, "ma dire 'no' solo perché l'ha proposto la Lega mi sembra il solito balletto dettato dal pregiudizio".

D'altra parte, secondo il responsabile del Viminale, "non è mai agevole distinguere tra luoghi culto e luoghi in cui si svolgono altre attività, come anche reclutamento e la raccolta di fondi per finanziare il terrorismo e la preparazione di attentati".

La proposta di legge del Carroccio, che Cota vorrebbe che venisse esaminata in tempi più che rapidi, prevede tra l'altro che non possano sorgere moschee nel raggio di un chilometro da chiese e sinagoghe e che gli imam e le varie guide spirituali vengano iscritte in un registro ad hoc istituito dal ministero dell'Interno.

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