Post più popolari

sabato 20 dicembre 2008

1 commento:

  1. Eccomi qui a farvi gli auguri per questo nuovo Natale. Per questo nuovo anno che deve venire. Vorrei evitare la retorica, ma se lo facessi sbaglierei, perchè tutti noi abbiamo bisogno di ritrovare anche il gusto delle parole ridondanti, ma ricche di senso. Parole comprensibili a tutti. Del resto come potrei persuadervi che è arrivato il momento di unirci per modificare la storia dell'uomo, senza usare parole ricche di fascino. Del resto cos'è la retorica se non l'arte di portare chi ascolta, o chi legge, a ragionare logicamente sui fatti della vita esteriore e interiore?

    Qui, in questi miei auguri, c'è una frase piccola ma potente. Una frase che ritorna: io voglio! Sì, e nel mio voglio c'è la migliore speranza, quella attiva. Io voglio, qui, non è la piccola frase di chi con l'imperativo ordina che venga soddisfatto ogni suo vizio. Qui, io voglio, è azione, un'azione rivolta a modificare lo stato delle cose comuni a tutti. Un sogno, un ideale, un' utopia, puo' dire qualcuno. E' vero. Solo un grido lieve e folle se rimane nel silenzio. Se rimane solo mio.
    Un motore di grande energia di rinnovamento se diventa un grido sentito e generale: io voglio, per cambiare davvero le cose, deve diventare: noi vogliamo! E questo è cio' che auguro a ognuno per l'anno che deve venire. Che ognuno ritrovi la voglia di fare una "rivoluzione", non una rivoluzione di pallotole, bombe atomiche o chimiche, di sangue. No. Una rivoluzione che nessuno piu' si aspetta. Quella di chi è capace ancora di pensare una società unita in uno scopo comune.

    Io voglio. Voglio scuotere le radici della vostra condizione umana, non quella che appare all'esterno, quella che mostrate quando vi trovate di fronte all'Altro, voi e lui, "persona", essere dotato di una maschera sociale. Una maschera necessaria, ma condizionante. No.
    Io voglio che le mie parole arrivino all'anima. All'uomo e alla donna, due facce di una sola medaglia alla quale non voglio dare un nome soltanto. All'essenza dell'essere.
    E' lì che le mie parole devono bussare per farsi aprire la porta in cui nascondete il vostro piu' grande tesoro. Voglio scuotere il vostro sentire interiore, far uscire le vostre virtu' nascoste e timide, vi voglio emozionare. Perchè solo cosi' posso mettervi anche per un momento soltanto in contatto con la grandezza che è in ognuno. Solo così posso chiedervi di lottare insieme e fare di ognuno parte dell'ingranaggio del motore del mondo.

    Non solo passeggeri dunque, ma elementi diversi e tutti necessari di un unico elemento: il motore del mondo. Il suo cuore pulsante. Chiamatelo come volete. Ma chiamatelo. E donate ad esso ciò che siete in grado di donare. Chi piu' chi meno, chi in un modo chi nell'altro. Ma non rimanete a guardare. Non restate passivi di fronte alla vita. No guardate soltanto alla vita degli altri. Esprimete voi stessi, esseri unici e inimitabili. Tutto ciò che siete. Ecco, questo è il mio augurio per l'anno che deve venire.

    E per il Natale? Io voglio che la gente senta nel cuore innanzitutto il valore di questo giorno, un simbolo dell'uomo ricco di significati. Un giorno che anche chi non crede non può ignorare. Perchè mentre i cattolici ne contemplano il mistero, gli atei in quel giorno si trovano costretti, a volte loro malgrado, a dimostrare l'amore verso coloro che ne condividono il percorso. O a subirlo questo amore, anche se lo fuggono, perchè ci sarà sempre qualcuno, da una parte o dall'altra, per strada, o al mercato, o tra quegli amici che da tempo non si sentivano piu', qualcuno che ci farà almeno riflettere anche per un momento soltanto.

    E anche se ci sono meno lucine, meno lustrini, meno regali sotto l'albero, in questo giorno, che lo si voglia o no, con un piccolo sforzo noi possiamo sentire con tutti i nostri sensi, il battito della nostra anima. Il respiro del mondo.

    Quello che auguro a tutti per questo Natale e per l'anno che deve venire, è che quel respiro diventi un sistema di vita, che quel battito diventi un solo cuore, il cuore di un'Italia che rinasce diritta e unita nonostante le sue molteplici ferite.

    Barbara Benedettelli

    Vi ricordo che è un diritto costituzionale di ognuno firmare le petizioni popolari. Questo non significa aderire al movimento che le propone. Sul sito www.movimentoperlitalia.it troverete i moduli da scaricare e far firmare ad amici e parenti. E' importante.
    Sul mio blog troverete i testi e le motivazioni di queste nostre e vostre richieste. www.barbarabenedettelli.blogspot.com

    RispondiElimina