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martedì 27 gennaio 2009

IL SOLITO RICATTO ..NON PERDONO ILVIZIO


CI RISIAMO DA QUANDO SIAMO NATI ABBIAMO UN'AZIENDA CHE RICATTA DA SEMPRE GLI ITALIANI E L'ITALIA.
Non ce la prendiamo con loro ,questi fanno i loro interessi ,ce la prendiamo con quel carrozzone della politica che lo ha sempre permesso.
In altri tempi e se ci fosse stata giustizia sociale ,la cricca degli Agnelli sarebbe marcita in galera.
LA FIAT HA SEMPRE SUCCHIATO IL SANGUE ALLE CASSE DELLO STATO E AGLI ITALIANI


Auto, l'allarme di Marchionne
«In Italia 60 mila posti a rischio»
«È reale il pericolo che 60 mila lavoratori restino a casa senza un intervento del governo»
Sergio Marchionne (LaPresse)
TORINO - A due giorni dal tavolo sulla crisi del settore automobilistico in programma a palazzo Chigi tra Governo, imprese del settore e sindacati (Fiom, Fim, Uilm e Fismic), l'ad di Fiat Sergio Marchionne conferma i timori espressi dai sindacati e lancia l'allarme: «Il rischio che 60.000 lavoratori del comparto auto, in Italia, restino a casa, se non ci sarà un intervento del governo, è reale» ha detto l'amministratore delegato del Lingotto. Marchionne ha parlato entrando all'Unione Industriale dove si tiene la riunione del consiglio direttivo sulla crisi economica.



ECOINCENTIVI - L'ad Fiat ha confermato dunque il calcolo del segretario nazionale della Fim-Cisl, Bruno Vitali che in mattinata aveva sottolineato come il settore "automotive" (auto, camion, autobus e in generale la produzione di mezzi di trasporto su ruote) ha registrato un calo della domanda del 20%. «Se questo calo diventa strutturale - ha spiegato Vitali entrando in un'assemblea alla Fiat Mirafiori carrozzerie proprio sulla crisi e sull'incontro con il Governo - i posti di lavoro a rischio potrebbero essere 60.000. Ci aspettiamo che il Governo metta in campo ecoincentivi all'acquisto e intervenga affinchè le produzioni italiane non vengano dismesse e trasferite all'estero».

«INTERVENTO PER TUTTI» - Parole condivise dallo stesso Marchionne. «Dal governo ci aspettiamo un intervento per tutto il settore dell'auto, che sta vendendo il 60% in meno dell'anno scorso». «Non si tratta di aiutare la Fiat, ma di fare ripartire un intero comparto produttivo e tutta l'economia», ha aggiunto Marchionne. Quanto alle affermazioni del ministro Roberto Calderoli su un ipotetico intervento del governo («Se arrivano gli aiuti alla Fiat ci sarà la rivolta popolare»), Marchionne si è limitato a dire: «Sono d'accordo, il sostegno deve essere dato a tutto il settore».

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